30.07.2019
 7 minuti

È tornata la moda anni ’80! Gli orologi in oro e acciaio: puro esibizionismo o la forma più elevata del vintage?

di Pascal Gehrlein
È tornata la moda anni ’80! Gli orologi in oro e acciaio: puro esibizionismo o la forma più elevata del vintage?

È tornata la moda anni ’80! Gli orologi in oro e acciaio: puro esibizionismo o la forma più elevata del vintage?

Qual è la prima cosa a cui pensate quando vedete un orologio in oro e acciaio?

A me personalmente viene subito in mente Patrick Bateman nel film “American Psycho” e la sua leggendaria frase (lo è per diversi appassionati di segnatempo) “Non toccare l’orologio”. In sintonia con l’ambiente in cui opera, il protagonista-banchiere impersonato da Christian Bale indossa un Datejust bicolore con referenza 16013.

Bateman vuole a tutti i costi fare parte dell’élite della Wall Street anni ’80. Il film mette in evidenza in modo stereotipato la figura degli yuppie, uomini d’affari molto inclini alla stravaganza e al materialismo più sfrenato. Ma perché negli ultimi tre anni sono state  prodotte sempre più versioni bicolori nuove o rivisitate di orologi famosi?

Gli anni ’80: un’epoca tutt’altro che sobria

Innanzitutto devo ammettere che le mie conoscenze sugli anni ’80 non sono di prima mano e provengono più che altro da brani musicali, copertine di riviste e film. Tuttavia il mio sapere non si limita solo a Dirty Dancing e Miami Vice! Perciò non prendetevela se le vostre esperienze non combaciano con le mie conclusioni o se vi sentite chiamati in causa.

I primi modelli realizzati in un mix di acciaio e oro sono stati introdotti da Rolex nel 1930 circa. Tuttavia gli orologi bicolori hanno preso piede soprattutto durante lo stravagante periodo degli anni ’80, essendo quest’epoca conosciuta soprattutto per la sua carenza di sobrietà. Dopo lo stile discotecaro degli anni ’70, il decennio seguente è stato inizialmente caratterizzato dall’avvento del culturismo e dell’hip-hop. A questi trend dobbiamo l’introduzione delle tute da ginnastica vellutate. Oltre ad icone di stile come Run DMC o LL Cool J, erano molto amati anche i look classici sotto forma di camicie Ralph Lauren Oxford, mocassini e maglioncini con scollo a V. Più tardi, grazie al successo di Miami Vice, sono stati gli abiti in lino color pastello abbinati a magliette variopinte a fare scalpore. Se ancora non avete un’immagine chiara della moda e dell’atmosfera di quel decennio, basta aggiungere solo due parole: camicie hawaiane.

A questo vestiario particolare molti abbinavano uno Swatch multicolore (d’altronde era il periodo della crisi del quarzo), ma c’era anche chi preferiva mettere in mostra l’oro! In fondo, anche gli accessori erano un punto esclamativo e dovevano fungere da status symbol.

Cosa significa “bicolore”?

Vintage, patina o dorati: questi e altri termini usati in orologeria non hanno una definizione chiara, ovvero offrono molto spazio all’interpretazione. E come la mettiamo con “bicolore”? Magari questo concetto è più facile da intuire, ma a quanto ne so non esiste una definizione coerente. Si parla di un orologio bicolore quando la cassa ha due materiali e colori diversi. Spesso questo mix prosegue anche nel cinturino. Nella maggior parte dei casi vengono “mischiati” l’oro giallo e l’acciaio, come dimostrato da Rolex (acciaio inox 904L e oro 18 carati) e i suoi modelli Submariner, Datejust o Daytona. Sono tuttavia possibili anche altre combinazioni, come quella tra acciaio inox e oro Sedna 18 carati, materiali utilizzati ad esempio per l’omega Seamaster 300 M. Tutti gli orologi bicolori sono accomunati dal caratteristico contrasto tra oro e acciaio, che crea un connubio armonico tra un metallo e un metallo prezioso.

Quanto bisogna investire per un bicolore?

Anche i prezzi dei modelli bicolori sono spesso un compromesso tra acciaio inox e metallo pregiato. Punto a favore o no, anche qui le opinioni si dividono. Altro aspetto da considerare con cautela è se la percentuale di oro presente in un modello bicolore giustifichi l’aumento di prezzo solo per via del valore materiale. Non dimentichiamo però che alcuni modelli vintage famosi, come l’Audemars Piguet Royal Oak o il già menzionato Rolex Daytona, sono spesso più economici delle loro controparti in acciaio. Ciò è probabilmente dovuto al fatto che in questa fascia di prezzo si tende a preferire le varianti d’acciaio, magari per raggiungere un pubblico più vasto in caso di rivendita: un’altra dimostrazione di come in orologeria non sempre tutto segua una logica ben precisa. Questo principio non si applica certamente a tutti i modelli. Il Rolex Datejust, per esempio, è investito da un fenomeno del tutto diverso, che ci porta al prossimo argomento: la popolarità dei modelli bicolori.

Il successo dei modelli bicolori, ieri e oggi

Indubbiamente il bicolore dona più eleganza ad un orologio rispetto all’acciaio grezzo. Pensiamo al Rolex Daytona o all’Omega Seamaster e paragoniamo le versioni in acciaio inox a quelle bicolori: l’estetica secondo me cambia a dismisura. Uno dei modelli bicolori più famosi, se non addirittura il più famoso, è senz’altro il Rolex Datejust. Ma per non diffondere solo teorie, vediamo insieme alcuni fatti:

Nel 2018 il Rolex Datejust è stato l’orologio bicolore più venduto su Chrono24, su tutti i mercati. Per gli amanti dei numeri dobbiamo aggiungere che la maggior parte degli orologi con questa combinazione di materiali è stata venduta in Germania, seguita da Stati Uniti e Gran Bretagna. Di certo non una cifra rappresentativa, ma dopo diverse vacanze trascorse in Italia mi sarei aspettato di trovare il Belpaese almeno al terzo posto. Ma torniamo ai modelli: al secondo posto c’è il Rolex Submariner bicolor, seguito dal Rolex Daytona. Il modello bicolore “non Rolex” più venduto è il Breitling Chronomat.

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Volti famosi con un bicolore al polso

Oltre al già menzionato Datejust 16013 indossato da Christian Bale, alias Patrick Bateman, vediamo un Rolex Datejust anche al polso di Richard Gere nel film Pretty Woman. Sebbene il film sia uscito nelle sale nel 1990, le riprese erano iniziate già a luglio 1989, motivo per cui anche questo orologio simboleggia il mito bicolore degli anni ’80.

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Un altro orologio che mi ha particolarmente colpito è l’Audemars Piguet Royal Oak ref. 5402SA. Il testimonial più famoso del Royal Oak bicolore è il principe Michael di Kent. La variante bicolore del Royal Oak Jumbo (l’unica referenza bicolore in versione Jumbo), estremamente rara, si addice perfettamente a questo gentiluomo britannico e alla sua passione per gli abiti della Savile Row. Al suo stile si potrebbe abbinare anche il classico Royal Oak in acciaio, ma la variante bicolore è meno sobria e riesce ad aggiungere un tocco di simpatia quasi inusuale in un contesto come quello della famiglia reale. Il bicolore è decisamente uno stile più coraggioso!

Modelli attuali e la moda bicolore

Passiamo ad un altro gentleman inglese: David Beckham. L’ex attaccante dei tre leoni non solo ha dato lavoro a numerosi tatuatori e parrucchieri, ma è da molti considerato un’icona di stile per via dei vestiti e degli accessori che indossa. Ecco perché la marca Tudor ha scelto proprio “Becks” come ambasciatore. Il Black Bay Heritage S&G è stato uno dei primi modelli di Tudor visti al polso di David Beckham. Anche se alcuni rappresentanti dell’alta orologeria considerano il bicolore allo stesso livello estetico dei mocassini in velluto rosso, non si può negare che proprio negli ultimi tre anni siano state introdotte diverse varianti con questa combinazione cromatica.

Oltre al già menzionato Tudor Black Bay S&G (Baselworld 2017), dobbiamo aggiungere a questa lista anche il Rolex Oyster Perpetual Sea-Dweller 126603 (Baselworld 2019) e l‘Omega Seamaster 300 M (Baselworld 2018). Ovviamente esistono molti altri modelli bicolori che varrebbe la pena menzionare. Non ho una spiegazione al fatto che la moda sia tornata a questa combinazione di materiali, ma posso darvi qualche spunto di riflessione:

Vintage allo stato puro

La passione per gli orologi vintage o per i modelli ispirati al vintage in generale sembra non voler finire. Gli orologi bicolori trasmettono con più veemenza questa passione di quanto lo possano fare i modelli in acciaio. Un messaggio chiaro a tutti gli appassionati del vintage!

Messaggio provocatorio

Un orologio bicolore fa leva sulla provocazione e gioca con il luogo comune dello “yuppismo”. O per esprimerlo in termini moderni: è un chiaro allontanamento dal trend minimalista (sebbene un Rolex in sé sia già in contraddizione con questo trend). Per molti millennial l’acciaio non può bastare, ecco perché cercano qualcosa di speciale e lo trovano nel bicolore. Così dimostrano a tutti che vale la pena godersi la vita.

Social media

L’apparenza è di dovere nei canali social. La generazione Instagram ha solitamente un approccio più disinvolto quando esibisce articoli di lusso. Non offline come Patrick Bateman, ma appunto online. Valigie Supreme, maglie Yeezy o Balanciaga: la generazione di oggi ama condividere questi status symbol. Gli orologi bicolori non sono da meno e vengono indossati sempre più spesso anche da atleti e artisti hip-hop.

Rolex Daytona Two Tone
Rolex Daytona Two Tone

Le mie conclusioni

Quello che secondo me rende la combinazione tra acciaio inox e oro così desiderata è il suo fascino vintage. Ed è anche il motivo per cui sono molto aperto nei confronti degli orologi bicolore. È vero che come stile è molto appariscente e meno adatto all’uso giornaliero dei modelli in acciaio, però mi piace la tonalità calda che l’oro giallo conferisce, per esempio ad un Datejust. Inoltre gli orologi bicolori sono meno frequenti e saltano subito all’occhio. Vedere un bracciale Jubilé d’estate mi suscita nostalgia e rievoca la Costa Azzurra, le camicie in lino, il vino… meglio non pensarci! Come sempre, il segreto è mantenere il giusto equilibrio. Visto che il mio stile e la mia collezione di orologi sono relativamente sobri, con un orologio bicolore posso respirare un po’ di aria fresca. In realtà ho già puntato un Daytona bicolore referenza 16523. Per essere un Daytona, devo dire che è relativamente accessibile. Chissà per quanto?

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Pascal Gehrlein

Ciao, sono Pascal. Dopo avere trascorso molte ore su Chrono24 per comprare il mio primo "orologio di lusso", ho scoperto che la sede principale si trova solo a …

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