Watches and Wonders è il più grande evento del mondo dell’orologeria. Ogni anno, dalla fine di marzo ai primi di aprile, decine di manifatture si riuniscono a Ginevra per svelare le loro novità e scrivere un nuovo capitolo della loro storia. I brand si ritrovano a scoprire tutti insieme le loro carte suscitando lodi, critiche o confusione da parte dei media e degli appassionati di tutto il mondo. Il rischio è alto, ma vale la pena correrlo.
Watches and Wonders ha anche un impatto sul mercato secondario e grigio, e Chrono24, in qualità di piattaforma internazionale per la compravendita di orologi, segue l’effetto domino partito da questo evento in Svizzera.
LA DOMANDA SALE PER ALCUNI BRAND E MODELLI DOPO W&W
Innanzitutto scopriamo quali sono i brand e i modelli che hanno visto l’aumento maggiore della domanda su Chrono24 a seguito del salone. I risultati vi sorprenderanno!
Piccola nota sulla metodologia: per avere un’idea del prima e del dopo, abbiamo messo a confronto la domanda nelle quattro settimane prima di Watches and Wonders con la domanda nelle quattro settimane successive all’evento. Per “domanda” intendiamo le richieste d’acquisto, le trattative e i messaggi inviati ai commercianti.
Le cinque marche che più di tutte hanno registrato un grande aumento dell’interesse a seguito di Watches and Wonders sono (in ordine) Chopard, JLC, Cartier, TAG Heuer e Tudor.
Tre marche di dress watch dominano quindi il podio. Chopard si è fatta avanti con il L.U.C. 1860, che ha trovato molto spazio su Instagram, mentre JLC ha presentato quello che molti considerano il migliore orologio della rassegna: il Reverso Tribute Chronograph. Questi due in particolare saranno difficili da reperire, ma ciò dimostra che basta un singolo modello di successo per aumentare la visibilità di un brand nel suo complesso.
Dando uno sguardo alla domanda per alcuni modelli specifici dopo Watches and Wonders i dati risultano ancora più drastici. Un orologio in particolare ha registrato un aumento delle richieste del 264%. Torneremo più avanti su questo punto; nel frattempo concentriamoci sull’orologio al secondo posto.
Una delle novità principali di IWC del 2023 è senza dubbio il nuovo Ingenieur: una reinterpretazione dell’iconico segnatempo nato dalla penna di Gérald Genta che si è rivelata un tantino controversa. Di conseguenza, le richieste sono aumentate del 97%… ma non per il nuovo IWC Ingenieur, bensì per la vecchia versione AMG. Non abbiamo accesso ai dati di vendita dei rivenditori autorizzati (e sicuramente IWC non avrà intenzione di rivelarceli), ma esiste davvero qualcuno disposto a sborsare 13.000 euro per il nuovo Ingenieur? Non lo sappiamo. In ogni caso, riteniamo che questa grande nostalgia per la vecchia referenza non sia un buon segno. Forse IWC ha esagerato con quel dispositivo di protezione della corona?
Nello stesso periodo, il Tudor Black Bay 41 ha registrato un aumento dell’80%. Quest’anno Tudor ha debuttato con una versione aggiornata del Black Bay 41 con lunetta bordeaux, movimento certificato Master Chronometer e “bracciale a cinque maglie” – la famiglia Tudor/Rolex è molto pignola sulla terminologia, quindi il bracciale si chiama proprio così e non “Jubilee”. Il motivo di questo grande interesse nei confronti della generazione Black Bay precedente non è chiaro, ma secondo noi i collezionisti stanno cercando di spuntare un buon prezzo per i modelli più vecchi ora che una nuova generazione ha fatto il suo ingresso sul mercato.

I 10 modelli che hanno registrato un aumento esorbitante della domanda sono molto diversi tra di loro. Alcuni sembrano avere un legame con gli avvenimenti di Ginevra, altri invece sono inspiegabili. Nella top 3 troviamo JLC con il Master Ultra Thin Moon, un modello che non è stato modificato da anni. Oris è tra i primi 5, ma non con una linea nuova o non più in produzione. Nella top 10 c’è anche Hublot.
L’IMPATTO SUL MERCATO DEGLI OROLOGI ANDATI FUORI PRODUZIONE NEL 2023
Va bene, non vi teniamo più sulle spine: al primo posto della classifica c’è il Rolex Milgauss. Dopo Watches and Wonders tutte le referenze Milgauss, incluso il Green Sapphire e le versioni standard, hanno registrato un aumento della domanda su Chrono24 del 264%, ossia più del doppio rispetto all’orologio al secondo posto.
Che Rolex volesse interrompere la produzione del Milgauss era chiaro già da un pezzo. Il Milgauss è sempre stato la pecora nera della linea Professional, che annovera tra le sue fila orologi per sub, aviatori, scalatori e piloti automobilistici, mentre il Milgauss è stato creato… per gli scienziati. Lungi da noi sminuire l’importanza degli scienziati, tuttavia nell’immaginario collettivo non sono proprio seducenti, e anche un maestro del marketing come Rolex ha rinunciato a pubblicizzare il Milgauss. Ma per sommo piacere dei nerd ora questo modello è più ambito che mai, perché, come sempre, quando qualcosa è difficile da ottenere diventa ancora più attraente.
Il Milgauss non è l’unico orologio che Rolex ha deciso di non produrre più da quest’anno. Se avete visto il famoso episodio di Talking Watches con John Mayer, ricorderete sicuramente che due Daytona in metallo prezioso hanno fatto la loro comparsa sullo schermo. I prezzi per gli esemplari mai indossati della ref. 116509 in oro bianco e quadrante blu sono leggermente saliti, passando da 48.800 euro di febbraio ai 52.500 euro circa di aprile. Ma è l’altra versione, soprannominata Daytona John Mayer, che ha visto la vera impennata. Il prezzo della ref. 116508 in oro giallo con quadrante verde è schizzato alle stelle su Chrono24, passando dai 79.000 euro circa di febbraio ai 110.000 euro di aprile.
Tutto questo ha una sua logica: mettere fuori produzione un orologio significa aumentarne l’interesse, specialmente quando parliamo di modelli in oro, che al momento sono molto di moda, e di Daytona, da tempo il modello di Rolex più ambito.
Al termine della seconda parte dell’articolo, ci soffermiamo su un orologio la cui interruzione è passata praticamente in sordina nei media. Stiamo parlando del Tudor Heritage Chrono, un modello spettacolare che è stato prodotto fino al 2022 e di cui non c’è più traccia nel catalogo di Tudor. Perché la marca ha preso questa decisione? A causa delle vendite poco soddisfacenti? Di un sostituto all’orizzonte? O per altri motivi? Non ne abbiamo la più pallida idea, quindi se avete teorie o informazioni a riguardo fatecelo sapere.
LE NOVITÀ DI W&W 2022: I PREZZI IERI E OGGI
Nella terza e ultima parte dell’articolo parliamo delle novità dell’edizione di Watches and Wonders del 2022 e vediamo che ne è stato di loro. Ci concentreremo sui modelli presentati da Rolex, perché sono stati questi ad attirare buona parte dell’attenzione dei media e dei mercati.
Il Rolex Destro GMT, meglio noto come Sprite, è stato sicuramente uno dei più controversi dell’anno scorso. Il prezzo di listino è di 11.250 euro e su Chrono24 oggi viene venduto a 23.000 euro circa.
Il nuovo Air-King è più modesto, così come modesta è stata l’evoluzione del suo valore. Il prezzo di listino ammonta a 7.300 euro, ma su Chrono24 i prezzi si aggirano intorno ai 9.200 euro.
Il Rolex Yacht-Master da 42 mm in oro giallo su bracciale Oysterflex va un po’ meglio, con un prezzo su Chrono24 di 32.300 euro a fronte di un prezzo di listino di 29.950 euro.

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Infine il Rolex Day-Date in platino con lunetta zigrinata il cui prezzo sul sito di Rolex è “su richiesta”, un segnale intimidatorio, e forse una delle ragioni per cui i prezzi su Chrono24 arrivano a circa 88.600 euro al momento della stesura dell’articolo.
Se dovessi scommettere sul modello che avrà più successo fra un anno, punterei sul GMT completamente in oro. Ma chissà, forse mi sbaglio!
E con questo si chiude la nostra panoramica del mercato secondario degli orologi relativa ad aprile 2023.
Se volete saperne di più su Watches and Wonders 2023, qui trovate un altro articolo a proposito.