16.04.2021
 6 minuti

Il mastro orologiaio Kriescher: “Io sono un fan dei movimenti ETA”

di Pascal Gehrlein
Kriescher

Il mastro orologiaio Kriescher: “Io sono un fan dei movimenti ETA”

Ulrich Kriescher è un mastro orologiaio di terza generazione. Ogni giorno risponde ai quesiti dei propri clienti sulla manutenzione e lo fa non solo nel proprio laboratorio di orologeria a Würselen, nei pressi di Aquisgrana, ma anche sull’emittente tedesca ZDF, dove va in onda “Kaputt und zugenäht”, un programma dedicato al ripristino di oggetti di valore non più funzionanti e in cui Kriescher ha già riparato tanti segnatempo. Questa volta invece risponderà alle domande della community di Chrono24. 

Chrono24: Dal suo punto di vista di orologiaio, esiste una chiara e visibile differenza di qualità tra un movimento di manifattura e un calibro ETA? 

Kriescher: Per chi non è del mestiere, a prima vista non ci sono grandi differenze. Per la maggior parte dei clienti i movimenti ETA appaiono come gran parte dei calibri di manifattura. Prendiamo, ad esempio, un calibro Rolex 3035 o 3135. A parte il fatto che i calibri sono racchiusi nella cassa e nascosti sotto il fondello, essi non presentano finiture particolari o decorazioni che li rendano immediatamente riconoscibili. Anche alla prova del cronocomparatore gli ETA non sono inferiori in nulla alla maggior parte dei calibri di manifattura. Gli ETA sono super collaudati. Tra gli orologiai hanno la fama di calibri estremamente robusti e affidabili e proprio per questo sono facili e comodi da regolare. Ma c’è anche un altro motivo per cui sono un sostenitore degli ETA: senza di loro chi si avvicina per la prima volta a questo mondo non troverebbe nessun orologio meccanico al di sotto dei 1.000 euro o addirittura sotto i 500 euro. 

Chrono24: Qual è stato il motivo principale che l’ha spinta a scegliere la carriera di orologiaio? 

Kriescher: Provengo da una famiglia di orologiai. Siamo in sei nati da tre generazioni. Già a tre anni passavo il tempo sotto il banco da lavoro di mio nonno e giocavo con dei pezzi di sveglia. La meccanica mi ha sempre affascinato in tutte le sue sfumature ed è ancora così. Se non fossi diventato orologiaio probabilmente avrei intrapreso la carriera di meccanico industriale. Una cosa è certa: in ogni caso avrei sempre avuto a che fare con degli ingranaggi. 

Chrono24: Secondo Lei qual è il componente di un orologio che ne determina di più il carattere? 

Kriescher: Per me in realtà sono due. Il primo elemento è il sistema oscillante, che è praticamente il cuore dell’orologio ed è sensibile proprio come quest’ultimo. Se qualcosa va storto qui, questo potrebbe avere delle conseguenze catastrofiche. Proprio come per un cardiochirurgo, lavorare a questo componente è sempre una sfida ma anche la parte più emozionante. Il secondo elemento sono le lancette, che hanno un ruolo di primo piano in quanto essenziali per il cliente. Sono l’unico strumento che ha per vedere se l’orologio indica l’orario giusto e funziona correttamente. 

Chrono24: Se dovesse scegliere un movimento preferito quale sarebbe? 

Kriescher: Il mio movimento preferito è senza dubbio il calibro 3135 di Rolex. Sulla base della mia esperienza, posso dirvi che per me non c’è un altro calibro concepito e collaudato meglio di questo. Nemmeno un movimento ETA “standard” è così facile da assemblare. Nel 3135 di Rolex le misure sono perfette, i bordi sono sempre estremamente precisi, praticamente non ci sono tolleranze e l’architettura è tanto semplice quanto efficiente. Il livello di autonomia produttiva della maison mi impressiona ogni volta. Chiaramente ci sono calibri come quelli di Patek Philippe che sono sia più sofisticati che piacevoli da ammirare ma io qui ho fatto una scelta dal punto di vista di un orologiaio. 

Chrono24: Oltre all’ora e alla data qual è la sua funzione o complicazione preferita? 

Kriescher: Amo “solo” i minuti, le ore e i secondi. Niente date, nessun cronografo. Vi riporto le parole di Sir George Daniels, l’inventore dello scappamento Co-Axial, che secondo me rendono benissimo il concetto: L’orologiaio deve occuparsi solo della precisione e di null’altro! Ogni funzione sottrae forza al calibro e questo si ripercuote sempre sulla precisione. E io sono devoto a quest’ultima più che a tutto il resto.  

Chrono24: Ogni quanto tempo consiglia di portare un segnatempo dall’orologiaio per farlo controllare? 

Kriescher: Ritengo che un orologio da polso debba essere portato dall’orologiaio periodicamente, con intervalli compresi tra i cinque e i sette anni. Bisogna far controllare la lubrificazione al suo interno poiché senza olio/lubrificante si viene a creare troppo attrito e questo va sempre a braccetto con l’usura. Questo non vuol dire che una volta trascorso questo intervallo di tempo l’orologio non smetta di funzionare correttamente e ci si accorga della necessità di una manutenzione. Tuttavia, con il tempo la precisione diminuisce – soprattutto se sono presenti tante funzioni – e questo può avere conseguenze spiacevoli. Proprio come per le auto, in teoria si possono fare anche 150.000 km senza cambiare l’olio ma come sarà messo poi il cambio? Vale la pena di rischiare danni maggiori e magari irreparabili? Chi acquista un orologio di lusso ha il dovere di trattarlo come tale. 

Chrono24: Come vede il futuro del settore orologiero? Secondo Lei quale sarà la prossima innovazione “pioneristica”? 

Kriescher: Guardando la realtà in modo realistico potremmo dire che l’arte orologiera è praticamente morta. Gli orologiai che vengono formati sono troppo pochi. Questo è un vero peccato e la verità è che negli ultimi anni non ho visto segnali positivi. Tuttavia non voglio dare un’immagine troppo tetra anche perché l’orologio meccanico è già di per sé un anacronismo. Dopo il quarzo e gli smart watch gli orologi meccanici risultano superati dal punto di vista tecnologico, ma la loro popolarità sembra non risentirne affatto. Proprio per questo non so se sia corretto parlare di innovazioni “pioneristiche”. La spirale in silicio sicuramente risolve il problema dell’influenza dei campi magnetici ed è un’innovazione. Dunque, uno dei problemi principali, ossia quello della sensibilità al magnetismo, sembra essere risolto. Resta però da risolvere il problema dell’impermeabilità. Esistono moltissimi orologi subacquei che garantiscono una determinata resistenza all’acqua. In quanto orologiaio sono consapevole, però, che queste funzioni spesso sono influenzate da fattori come il caldo, la pressione e gli urti avvenuti in precedenza. Nel mio laboratorio di orologeria mi capita di dover riparare danni da infiltrazione d’acqua su orologi in teoria impermeabili. 

Chrono24: Come ci si può prendere cura del proprio segnatempo a casa? 

Kriescher: A mio avviso una buona pulizia deve essere fatta da un esperto. La cosa migliore è portare il proprio segnatempo una volta all’anno dall’orologiaio, che pulirà la cassa e il movimento in maniera professionale. Naturalmente si può lavare il bracciale con dell’acqua ma già se parliamo della pulizia “interna” del bracciale in metallo, il mio consiglio è quello di lasciar perdere perché si potrebbe far più danni che altro. I saponi non sono adatti per lavare gli orologi in quanto contengono plastificanti che riescono a oltrepassare la guarnizione e a infiltrarsi nell’orologio danneggiandolo. Io raccomando di togliere l’orologio anche per fare la doccia. 

Chrono24: Dal suo punto di vista di orologiaio, ritiene che un caricatore per orologi sia un “must have”? 

Kriescher: Secondo me lo è soltanto per gli orologi dotati di calendario perpetuo. Una volta impostato, questo orologio non dovrebbe fermarsi mai, quantomeno fino alla prossima manutenzione. Se un cliente lo imposta da solo potrebbe addirittura danneggiare il movimento. Per tutti gli altri orologi è una mera trovata pubblicitaria che però non ha conseguenze negative. 

Chrono24: Qual è stato il primo calibro che l’ha davvero impressionata e perché? 

Kriescher: Senza dubbio il movimento con funzione di allarme che ho smontato e poi ri-assemblato il primo giorno di apprendistato. Lì ho visto per la prima volta la meccanica e la forza racchiusi in un orologio. Diciamo che ho capito per la prima volta come funzionava il tutto. 

Chrono24: In base alla sua esperienza, qual è l’errore più comune commesso dai possessori di orologi? 

Kriescher: Sicuramente il modo in cui concepiscono e trattano gli orologi impermeabili. Sono uno dei pochi periti (di orologi) per i procedimenti giudiziari in Germania e proprio per questo mi trovo molto spesso a fare i conti con questo problema. Circa 50 o 60 anni fa l’argomento dell’impermeabilità è stato messo al centro dell’attenzione e da allora abbiamo visto ogni genere di pubblicità. Questo ha portato il cliente a credere che impermeabile fosse sinonimo di resistente all’acqua per sempre. In verità si tratta di una caratteristica garantita solo al momento dell’acquisto. In parole povere: se mentre esce dal negozio il cliente urta contro la porta d’ingresso questo potrebbe aver danneggiato l’impermeabilità dell’orologio per via di disallineamenti o danni al movimento, alla lunetta o al fondello e quindi l’impermeabilità deve essere messa in discussione. Dunque, non esistono orologi che siano assolutamente resistenti all’acqua, in qualsiasi circostanza e momento. Questo è un punto al quale le marche non amano dare risalto. Questo però mi porta a dover avere a che fare con clienti contrariati e perciò mi piacerebbe vedere un po’ più di cautela e comprensione in tal senso. 

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Pascal Gehrlein

Ciao, sono Pascal. Dopo avere trascorso molte ore su Chrono24 per comprare il mio primo "orologio di lusso", ho scoperto che la sede principale si trova solo a …

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