Se avete letto il nostro recente articolo sulle tendenze orologi del 2024, ricorderete che abbiamo indicato il titanio come materiale della cassa che probabilmente terrà banco anche nel 2025. Molte marche, tra cui Rolex, potrebbero trarne vantaggio. Il viola è stato il colore del quadrante sorpresa del 2024 e possiamo ragionevolmente supporre che nel nuovo anno virerà verso una tonalità più portabile di bordeaux o addirittura in una vera e propria ondata di rosso. Una cosa che speriamo è la fine della corsa all’orologio più sottile del mondo. Sembra quasi che i brand lo facciano solo per vantarsi, visto che l’amante di orologi medio non è particolarmente interessato a questo tipo di caratteristica. Ciò che ci aspettiamo di vedere in generale – nel bene e nel male – non sono solo nuovi orologi di lusso, ma anche un maggior numero di brand che prestano attenzione a ciò che accade sui social come TikTok e YouTube. Le tradizionali marche svizzere sono notoriamente lente al cambiamento, ma potrebbero utilizzare queste piattaforme come strumenti per misurare la risposta del pubblico alle nuove uscite e per identificare gli orologi vintage più popolari da riportare in auge.
Orologi di lusso: le novità che ci aspettiamo dai brand nel 2025
Nel 2025 ricorreranno alcuni anniversari che tratteremo singolarmente, marca per marca. Si tratta di ricorrenze importanti perché spesso sono l’occasione per lanciare novità già in cantiere.
Tudor
A tal proposito cominciamo parlando di Tudor. La marca ha il potenziale per fare qualcosa di veramente fantastico e il momento è quello giusto, vediamo quindi lo scenario più probabile: la linea Black Bay è diventata un punto di riferimento per il brand, con diverse varianti proposte negli ultimi anni. Non sarei quindi troppo sorpreso di vedere un Black Bay tutto nuovo nel 2025, sebbene è praticamente certo che vedremo nuovi quadranti e casse per i modelli esistenti. C’è solo un Black Bay in ceramica e se le casse sono già in produzione, perché non aggiungere uno o due colori diversi per il quadrante? Sarebbe bello e sorprendente, ma anche facile da realizzare dal punto di vista produttivo. Tudor ha l’abitudine di ispirarsi al catalogo Rolex per quanto riguarda i colori, come notiamo ad esempio nella linea GMT, quindi qualsiasi nuova combinazione cromatica proposta da Tudor potrebbe non essere del tutto nuova, se guardiamo bene.

Considerando che esiste un Black Bay Chrono in rosa, il brand potrebbe semplicemente includere colori più mainstream come il nero o il verde. Un nuovo cronografo che potremmo vedere, oltre ai nuovi colori del quadrante del Black Bay Chrono, potrebbe essere un nuovo Pelagos in titanio. Tudor ha già in catalogo due Pelagos crono, ma con cassa in carbonio. Dato che il titanio è il materiale chiave per il Pelagos, una sua variante cronografo in titanio sarebbe perfetta e realizzabile senza problemi. E veniamo alla possibilità più audace, senza dimenticare che Tudor è “Born to dare” (ovvero nata per osare, come dice il suo slogan). Nel 2025 ricorre il 10° compleanno del Tudor North Flag, un orologio non particolarmente popolare 10 anni fa che potrebbe diventare interessante con una riedizione, magari con bracciale integrato.
Rolex
Rimanendo in tema titanio, una marca che potrebbe sfruttare questa tendenza a proprio vantaggio è Rolex. Gli aficionados hanno chiesto a lungo un Submariner in questo materiale, che però sembra improbabile dopo il debutto dello Yacht-Master in titanio. Per me c’è un orologio che sarebbe perfetto in titanio, ma prima vediamo cosa ha più senso dal punto di vista pratico. Il mattone d’oro giallo noto come Deepsea ha fatto molto discutere nel 2024. Ha una larghezza di 44 mm, uno spessore di 17,7 mm e un peso di 320 grammi. È quasi interamente in oro giallo massiccio, ad eccezione del fondello in titanio. Di tutti gli orologi che Rolex potrebbe produrre in titanio leggero, questo sembra essere il caso più estremo.

Questo è ciò che secondo me dovrebbe accadere, ma a verificarsi potrebbe essere lo scenario più divertente. Stiamo parlando del Rolex Milgauss reimmaginato in titanio grado 5. Il Milgauss è stato messo fuori produzione solo nel 2023, quindi sarebbe sicuramente una scelta azzardata. Tuttavia, se è raro che Rolex lanci novità, è altrettanto raro che cancelli definitivamente un modello, almeno nell’era moderna dell’azienda. Succederà nel 2025? C’è forse il 2% di possibilità che ciò accada, ma sarebbe un’occasione da non perdere, sia in stile vintage che in chiave moderna.
Omega
Se Rolex ha puntato sull’evoluzione lenta e costante della sua linea di modelli, Omega è stata più propensa alle novità, alla messa fuori produzione di referenze e alla reinvenzione di orologi esistenti esplorando territori inediti. Basta guardare all’evoluzione del Seamaster. Gli archivi della manifattura sono immensi e, anche se sarebbe bello vedere il ritorno ad esempio del Flightmaster, è più probabile che Omega proponga degli aggiustamenti alle superfici di orologi esistenti. Dopo tutto, cosa ci ha portato il 2024? Uno Speedmaster con quadrante bianco e nuove versioni del Seamaster 300M in argento e nero. In altre parole, un modo per far parlare di sé facendo relativamente poco. Entrambe le uscite sono state anticipate dal brand ambassador Daniel Craig. Quindi, possiamo aspettarci di vedere qualcosa di più nel 2025, sia per quanto riguarda gli aggiustamenti di colore che per la strategia di marketing.

Non dimentichiamo che nel 2025 ricorre il 20° compleanno del Planet Ocean. Il Planet Ocean è già disponibile in molte declinazioni e per la precisione sul sito di Omega se ne contano 58. Potremmo aspettarci di vedere almeno altre varianti di quadrante, ma quello che mi piacerebbe è una nuova lega proprietaria per il materiale della cassa, dopo il Moonshine gold, il Sedna gold e l’O-MEGASTEEL. Penso che il potenziale sia quello di sfidare IWC con una versione di Omega del Ceratanium. Omega ha già Planet Ocean in ceramica e titanio, e il 20° anniversario del lancio potrebbe essere l’occasione giusta per mostrare le sue doti in fatto di alchimia in un modo che sembra, non del tutto nuovo, ma all’avanguardia in termini di tendenze e tecnologia.
Cartier
A proposito di anniversari, parliamo di Cartier. Cartier sembra sperimentare per il semplice gusto di farlo. Un esempio eclatante è il Cartier Santos Rewind, che mostra l’ora al contrario. Il 2026 segnerà il 25° compleanno del Cartier Roadster, ma prima di questo, nel 2025, si festeggiano i 40 anni del Cartier Pasha. Il Pasha non è per tutti e anzi la maggior parte delle persone non lo ama. Ciononostante, questo sarebbe il momento migliore per pubblicare un’edizione speciale anniversario. So di non essere l’unico a sperare nel ritorno del Pasha con la griglia a protezione del quadrante. In realtà, il brand ha raggiunto il successo grazie alla miniaturizzazione di vari modelli come il Panthère, il Baignoire e il classico Tank. Quindi potrebbe essere che nel prossimo anno continuerà su questa falsa riga, per la gioia delle fan di Cartier sui social.

A proposito di social, Cartier è il brand che li ha sfruttati al meglio negli ultimi anni, con la richiesta di molti di scovare nuove chicche negli archivi del marchio, vederle sbocciare online e sul mercato secondario. Che piaccia o no, Mike Nouveau è stato una forza trainante e la marca potrebbe facilmente rilanciare gli orologi che si sono già dimostrati un successo online. Stiamo parlando di orologi come il Cristallor, il Centuire o il Coussin. Se l’entusiasmo e l’interesse finanziario sono già presenti per i modelli vintage, è logico che la Maison voglia battere il ferro finché è caldo e trasferire l’attenzione sulla linea attuale.
Audemars Piguet
L’altro brand che potrebbe beneficiare della stessa strategia è Audemars Piguet. Sappiamo che vedremo altre varianti del Royal Oak nel 2025 – questo orologio non andrà da nessuna parte. AP potrebbe realizzare un Royal Oak standard in titanio. È probabile che non lo faccia, ma sarebbe un successo. Ma veniamo al collegamento con Cartier. AP ha un sacco di orologi vintage divertenti nei suoi archivi che potrebbe utilizzare per espandere il suo progetto [Re]Master. L’ha fatto per la prima volta con la versione crono nel 2020. Nel 2024 ha fatto il suo debutto il [Re]Master02. Chissà in quale direzione si evolverà, ma è logico pensare che AP continuerà su questa falsa riga anche nel 2025 o in seguito. Potrebbe farlo per motivi di diversificazione. Potrebbe farlo per convincere i clienti che l’acquisto di un [Re]Master li aiuterà a scalare la lista d’attesa del Royal Oak un po’ più velocemente. Il lancio di nuovi modelli come il Code 11.59 non è stato sensazionale, anche se la situazione sta migliorando. Quindi forse farà come molti altri brand e scaverà negli archivi per trovare alternative non Genta.
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Patek Philippe
Vorrei concludere con una nota positiva, ma ora è il momento di parlare di Patek Philippe. Sembra che criticare le recenti uscite di Patek sia ormai diventata una moda. Alcune, come il Cubitus e gli orologi “denim”, hanno disorientato gli appassionati di orologi tanto da far pensare che il brand abbia perso la sua strada. Data questa recente traiettoria, possiamo aspettarci altre spiacevoli sorprese nel 2025. Probabilmente non si tratterà di novità. Dopo tutto, il Cubitus è stata la prima nuova collezione degli ultimi 25 anni.

Non dimentichiamo, però, che Patek ha in catalogo ottimi segnatempo, soprattutto complicati, che non generano polemiche o opinioni polarizzate. Realisticamente, possiamo immaginare che l’anno di Patek sarà un po’ più tranquillo e all’insegna di orologi esistenti reinterpretati con nuovi colori di quadrante e materiali della cassa. Oppure dominato da un’edizione speciale del calendario perpetuo per il 40° compleanno del 3940. Chissà! Non ci resta che stare a vedere.