03/30/2023
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Watches and Wonders 2023: IWC presenta il nuovo Ingenieur

di Barbara Korp
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L’IWC Ingenieur (foto: IWC).

Gli orologi sportivi di lusso con bracciale in acciaio integrato sono una categoria molto apprezzata nel panorama orologiero, e questo si è visto anche negli ultimi anni. L’Ingenieur di IWC rientra sicuramente in questa tipologia, ma non va ridotto solo a questo. Con la sua forma e la sua tecnica riesce infatti a distinguersi dalla massa. È un orologio degli anni ’50, nato nel segno della fiducia nel progresso e dagli anni ’70 questo aspetto è ben riconoscibile anche nel suo look industriale e quasi futuristico.

Il 2023 è l’anno in cui l’Ingenieur scrive un ulteriore capitolo della sua ricca storia. A Watches and Wonders 2023 finalmente è arrivato quello che tanti stavano aspettando da tempo: il lancio di una versione rivisitata dell’IWC, sapientemente costruita seguendo le orme della tradizione di innovazione tecnica della marca e del leggendario design di Gérald Genta. Non siamo di fronte a un orologio rivolto al grande pubblico, ma un vero modello da intenditori per tutti coloro che sono alla ricerca di affidabilità, stile e precisione. A mio avviso, è un eccellente orologio per esprimere il proprio apprezzamento per l’artigianalità orologiera, il design iconico e anche una certa fiducia nel futuro. Siete pronti a scoprire il nuovo Ingenieur di IWC e la sua storia?

Gli albori dell’IWC Ingenieur

La protezione dai campi magnetici per gli orologi è un argomento di cui IWC si è occupata fin da subito. Già nel 1887 inventò il primo orologio da tasca antimagnetico. La casa orologiera acquistò importanza durante la seconda guerra mondiale per il suo coinvolgimento nella produzione di orologi da pilota. Oltre ad avere un’ottima leggibilità, questi dovevano anche essere in grado di resistere alle condizioni avverse della cabina di pilotaggio. Chiaramente, questo significava anche che non dovevano subire l’influenza dei campi magnetici. Se inizialmente si cercava ancora di risolvere il problema con delle leghe per garantire tale protezione, ben presto fu utilizzata una gabbia in ferro dolce per schermare il movimento dai campi magnetici.

Negli anni ’50 si riaccese l’esigenza di orologi con protezione dai campi magnetici. Questa volta però non all’interno di un contesto militare, bensì per una questione di fiducia nel progresso. Lo scopo era realizzare un orologio per l’uomo artefice della società: l’homo faber. Per l’ingegnere, appunto. È questa l’idea di base che ha portato alla nascita dell’Ingenieur di IWC, un orologio perfetto per l’uso in un ambiente industriale. L’omaggio al progresso era presente già nel primo modello, l’Ingenieur 666, il cui cuore pulsante è stato il primo calibro a carica automatica di IWC. L’estetica era connotata dal gusto predominante in quegli anni. Nonostante una rivisitazione nel 1967 con la ref. 866 dal look leggermente più sportivo, l’Ingenieur continuò a non emergere dalla massa e gli mancavano ancora le sue linee industriali e un po’ futuristiche.

IWC Ingenieur 666A (1956)
L’IWC Ingenieur ref. 666A (1956).

L’IWC Ingenieur acquista il suo caratteristico design

Ben presto si intuì l’esigenza di un nuovo design. Anche l’Ingenieur 866, per quanto più sportivo, non rispecchiava la vera indole dell’orologio a livello estetico. Poiché i numerosi tentativi più conservativi per rivisitare lo stile dell’Ingenieur non produssero i risultati sperati, iniziò la ricerca di un nuovo designer e alla fine l’arduo compito fu affidato a Gérald Genta, progettista che si era già fatto un nome con il Nautilus di Patek Philippe e il Royal Oak di Audemars Piguet. Dopo due anni di lavoro, nel 1976 il nuovo Ingenieur fu presentato al grande pubblico.

La sorpresa fu grande perché il nuovo Ingenieur ideato da Genta era irriconoscibile rispetto all’originale. L’orologio acquistò spigoli vivi e un look audace ed industriale che rispecchiavano la sua vera essenza: quella di un orologio per ingegneri. Una caratteristica iconica era quella delle cinque viti visibili ancora oggi sulla lunetta, che sono diventate il marchio di fabbrica dell’orologio e un segno della sua robustezza. Inizialmente considerate rischiose, queste modifiche si sono rivelate la chiave del suo successo e sono entrate a far parte del DNA dell’IWC Ingenieur, a cui la marca resta fedele ancora oggi.

IWC Ingenieur Jumbo SL 1832 – im unverkennbaren Design von Gérald Genta
L’IWC Ingenieur Jumbo SL 1832 con l’inconfondibile design di Gérald Genta.

L’Ingenieur continua a scrivere la storia dell’orologeria

Dopo il suo lancio nel 1976, l’orologio dovette superare non poche avversità. Ai tempi in pochi erano pronti a spendere per degli orologi sportivi in acciaio e, a causa del prezzo allora molto elevato dell’oro, inizialmente non si poterono realizzare modelli in oro o bicolore. Anche le turbolenze valutarie e la crisi del quarzo ne resero difficile l’ascesa. Tuttavia, IWC rimase fedele al suo Ingenieur: dopotutto si trattava dell’orologio che rifletteva i valori della manifattura.

A questa versione seguì nel 1989 l’IWC Ingenieur 500.000 A/m che raggiunse un nuovo record mondiale grazie alla sua estrema resistenza ai campi magnetici. Nel 2005 la marca lanciò l’Ingenieur Automatic AMG per festeggiare il 50º anniversario di questa linea. Il modello in titanio e ceramica fu progettato insieme a Mercedes-AMG e limitato a soli 250 esemplari. Il suo design era ispirato all’auto da corsa AMG Mercedes-Benz CLK DTM. Nel 2013 la collezione Ingenieur fu rivisitata nuovamente e furono aggiunte delle complicazioni. Tra gli esemplari più riusciti troviamo senza dubbio l’Ingenieur Constant-Force Tourbillon, con il suo meccanismo brevettato a forza costante integrato nel tourbillon, che garantisce un funzionamento estremamente preciso.

IWC Ingenieur 500’000 A/m – damalige Weltrekordhalterin hinsichtlich Magnetfeldresistenz
L’IWC Ingenieur 500.000 A/m: ai tempi deteneva il record di resistenza ai campi magnetici.

L’IWC Ingenieur del presente e del futuro a Watches and Wonders 2023

La versione attuale dell’Ingenieur torna alle sue radici inseguendo di nuovo e senza compromessi lo scopo iniziale: essere un orologio per chi plasma attivamente la società. Anche se non è così popolare come altri segnatempo del catalogo IWC, la linea Ingenieur è quella che incarna meglio la vera essenza di IWC, fatta di spirito ingegneristico e filosofia progressista. È questo il motivo che ha portato alla scelta del nuovo modello, che non si limita a copiare i vecchi canoni estetici di Genta ma riesce ad essere al passo con i tempi e all’altezza delle sfide future. Per questo, probabilmente l’aggettivo che meglio descrive il suo stile è “retro-futuristico”.

IWC Ingenieur mit schwarzem Zifferblatt (Bild: IWC)
L’IWC Ingenieur con quadrante nero (foto: IWC).

Per quanto il DNA estetico originale sia ancora ben riconoscibile, non sono mancate delle modifiche audaci. Soprattutto in termini di ergonomia e proporzioni, il modello attuale ha una vestibilità al polso nettamente superiore. Oltre a risultare molto più marcate a livello estetico e a metterne in risalto il carattere tecnico, le viti servono a fissare la lunetta sull’anello di incasso. Dunque, in questo caso rivestono una funzione vera e propria e non sono più meramente decorative come nelle edizioni precedenti. Una piacevole conseguenza è che continuano ad essere sempre nella stessa posizione.

A conferire all’orologio un tocco sportivo è la protezione ridisegnata della corona. Tuttavia, l’elemento che non passa di certo inosservato è il quadrante: qui l’emblematica struttura a griglia presenta linee decisamente più sottili del passato ed è abbinata a una finitura a raggio di sole. Osservando scrupolosamente il quadrante si nota la perfezione con cui il motivo avvolge la scritta. Grazie a nuove tecniche e processi di lucidatura, anche la finitura complessiva risulta più raffinata. Le superfici satinate, i bordi lucidati, le anse chiuse integrate nel quadrante e la classica fibbia deployante di IWC trasmettono una sensazione di lusso.

IWC Ingenieur mit Zifferblatt in aqua-farben (Bild: IWC)
L’IWC Ingenieur con quadrante Aqua (foto: IWC).

In totale le referenze presentate sono quattro. Tre si differenziano tra loro solo per il colore del quadrante: nero, bianco e verde acqua. La quarta referenza è un modello con cassa e bracciale entrambi in titanio. Il quadrante di colore grigio si sposa alla perfezione con l’estetica generale del segnatempo. In effetti questo modello è quello che racchiude in maniera ancora più coerente l’idea alla base dell’Ingenieur.

IWC Ingenieur in Titan (Bild: IWC)
L’IWC Ingenieur in titanio (foto: IWC).

Tutti i modelli sono animati dal calibro di manifattura 32111. Dotato di una riserva di carica di 120 ore e un’impermeabilità fino a 100 metri di profondità, questo orologio offre tutto ciò che si può desiderare e mostra di essere davvero all’altezza di tutte le sfide con cui i progettisti di oggi e di domani si stanno già confrontando.


Sull'autore

Barbara Korp

Gli orologi mi hanno conquistato nel momento in cui ho capito che sono molto più di semplici gioielli: mi sono innamorata del loro affascinante lato tecnico. Tuttavia subito dopo è arrivata la prima delusione, infatti la maggior parte dei modelli era troppo grande per me. Ma io non mi sono arresa e ho coltivato un interesse di nicchia.

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