01/25/2022
 7 minuti

L’evoluzione dei movimenti di Nomos Glashütte

di Tim Breining
Tims-Lieblingsuhrwerk-2-1

Abbiamo tutti in comune la passione per gli orologi, ma io personalmente sono ancora più affascinato dalla meccanica. In un precedente articolo avevo descritto l’Eta 2824-2 e la sua storia, essendo questo il prodotto di massa per eccellenza per i segnatempo meccanici. Questa volta volevo riflettere su quale movimento trovo più impressionante. Una scelta tutt’altro che facile, visto che la lista dei calibri affascinanti è lunga. Ecco perché ho deciso di parlare di un movimento, ossia dello sviluppo di alcuni movimenti che mi hanno accompagnato sin dal mio primo contatto con gli orologi meccanici: quelli di Nomos Glashütte.

Dal Nomos Tangomat al calibro Neomatik

Il mio primo vero orologio meccanico, quello che mi ha aperto le porte al mondo dei segnatempo meccanici, è stato un Nomos Tangomat. Il design gradevole, la produzione in proprio e non per ultimo i prezzi onesti hanno fatto sì che Nomos Glashütte sia subito diventata una delle marche a scalare la cima della mia lista dei desideri. E credo che molti collezionisti alle prime armi la vedano allo stesso modo.

Qualche anno dopo ho aggiunto un altro Nomos alla collezione. Lo avevo adocchiato sin dalla suo lancio sul mercato ed era provvisto di un calibro Neomatik del tutto nuovo. Durante i miei primi anni di approfondimento di questo hobby, Nomos ha iniziato a dedicare più tempo e risorse alla prima generazione di calibri in-house, che non erano più basati sulla falsariga di altri movimenti storici.

Colgo quindi l’occasione di unire l’utile al dilettevole spiegando i traguardi e gli sviluppi di questa marca che ho seguito sin dagli inizi della mia passione per gli orologi. Iniziando dai movimenti acquistati da terzi, poi modificati, fino agli eccellenti calibri in-house di piccole serie e i Neomatik: il giovane brand tedesco ha molto da offrire, che siano i suoi meccanismi stupefacenti o le soluzioni ingegnose che hanno rivoluzionato il mercato.

Il Nomos Tangomat è stato il mio primo orologio meccanico.
Il Nomos Tangomat è stato il mio primo orologio meccanico.

Nomos Tangente: gli esordi modesti

Ai suoi esordi il celebre modello Nomos Tangente disponeva ancora di un calibro ormai difficile da trovare: il Peseux 7001 prodotto da ETA. Nella sua forma classica il 7001 non rievoca l’immagine di un tipico orologio di Glashütte. Al posto della platina a tre quarti, i ponti di ingranaggi e bariletto sono divisi in due sezioni e presentano angoli spigolosi. Dal lancio del Nomos Tangente nel 1992 fino al 2005 sono state successivamente apportate alcune modifiche al 7001, come l’arresto dei secondi, il “sistema di blocco Glashütte” con la sua molla allungata e non per ultimo la platina a tre quarti di Glashütte. A partire dal 2005 la manifattura ha iniziato a ricorrere ai “propri” calibri Alpha, anche se effettivamente si trattava di esatte repliche del 7001 comprese le summenzionate modifiche.

Uno dei primi Nomos Tangente con Peseux 7001 e senza platina a tre quarti di Glashütte
Uno dei primi Nomos Tangente con Peseux 7001 e senza platina a tre quarti di Glashütte

La maison si è cimentata nelle complicazioni ben prima di passare ai movimenti in-house. Ne è dimostrazione la riserva di carica brevettata del Nomos Delta, la versione dell’Alpha che oltre a questa complicazione possiede anche il datario. Questo tipo di riserva di carica è stato ideato da Thierry Albert, responsabile del dipartimento sviluppo, che grazie a questa ingegnosa architettura non ha dovuto mettere mano allo spessore del calibro di base.

Nomos Tangomat: il movimento automatico in-house Epsilon

Un altro elemento mai esplorato prima di allora si cela nella serie di calibri Epsilon montati sul modello automatico Tangomat. Epsilon ha ampliato l’ottima architettura del 7001 di un gruppo di elementi automatici il cui moto può essere ammirato grazie al favorevole posizionamento. La carica da due lati è garantita da una componente che Nomos ha simpaticamente chiamato “Wippbewegungsgleichrichter” ovvero “rettificatore del movimento a dondolo”. A differenza delle più ricorrenti ruote di minuteria, che operano in modo meno spettacolare all’interno degli onnipresenti ETA 2824-2 o nei calibri Rolex, questa componente è piuttosto “allegra” e la vediamo saltare avanti e indietro. Ciò aggiunge molto fascino a questa rara soluzione, un altro tocco tipico di Nomos. Rimane invisibile invece la modifica del bariletto, che presenta ormai un’architettura con frizione a slittamento. Quest’ultima rilassa la molla a intervalli regolari, visto che il rotore continua imperterrito nel suo compito di carica della molla. L’efficienza di quest’ultimo, a sua volta, è dovuto alla notevole massa in metallo pesante (in tungsteno). Solitamente il cerchio in metallo pesante viene posizionato sull’anello esterno della massa oscillante, ma Nomos ha adottato un’architettura a monoblocco che utilizza fedelmente fino ad oggi.

Anche l’Epsilon è disponibile in versione più complicata: da menzionare è soprattutto il calibro Xi del modello Tangente GMT o del vistoso Zürich Weltzeit.

Swing System e Neomatik

Tra le prossime pietre miliari nella storia di Nomos va annoverata l’introduzione del proprio organo di regolazione che comprende il bilanciere, la spirale, la ruota di scappamento e l’ancora. Un approccio tutt’altro che scontato, nemmeno per una marca di alta orologeria, ma la giovane manifattura ci è riuscita senza dover aumentare notevolmente i prezzi.

Con l’introduzione del proprio organo regolatore, che Nomos ha battezzato con l’orecchiabile definizione “Swing System”, la manifattura di Glashütte ha iniziato a dare nuovi nomi ai movimenti modificati in questa maniera. Le lettere dell’alfabeto greco sono state quindi rimpiazzate dalla definizione DUW, seguita da un codice di numeri per indicare di quale calibro si tratta. Grazie alla sigla DUW (Deutsche Uhrenwerke = movimenti orologieri tedeschi) Nomos ha rivendicato con molto orgoglio e con un po’ di pathos un posto fisso tra le “vere” manifatture con alto grado di produzione propria. A detta di Nomos sono stati necessari sette anni di ricerca per arrivare a questi livelli, comprese le collaborazioni con l’università tecnica di Dresda e l’istituto Frauenhofer. In questo processo è avvenuto non solo un trasferimento di know-how ma anche di personale: Lutz Reichel, una figura di spicco nello sviluppo dello Swing System, ha prima fatto la sua tesi di dottorato su questo tema all’università di Dresda per poi iniziare a lavorare per Nomos.

Il DUW 4101 in un Metro Datum
Il DUW 4101 in un Metro Datum

Il Nomos DUW 3001: rivoluzione a tre lancette

Nel mentre montava lo Swing System su altri orologi e calibri, Nomos stava già preparando il prossimo colpo di scena sotto forma di una generazione rivoluzionaria di movimenti. La prima è stata una versione automatica a tre lancette di nome DUW 3001, che è stata presentata nel 2015 contemporaneamente a un nuovo modello, il Minimatik. Grazie allo spessore estremamente piatto di 3,2 mm, perfino i modelli le cui casse strette potevano fin lì accomodare solo movimenti a carica manuale cominciarono a beneficiare della carica automatica, compreso l’Orion. I principali responsabili della serie Neomatik sono il capo del dipartimento sviluppo Mirko Heyne, tra l’altro artefice dell’Epsilon ovvero del primo movimento automatico di Nomos, e Theodor Prenzel, capo del dipartimento design.

Lo spessore di un classico degli automatici, l’Epsilon, è stato quindi ridotto di ben 1,1 mm, che corrisponde ad una riduzione del 26%! Ma non è del tutto lecito fare questo paragone, visto che l’Epsilon è modularmente basato sul già esistente Peseux 7001 (ovvero il Nomos Alpha), mentre per l’ideazione del DUW 3001 i tecnici di Nomos hanno potuto iniziato da zero. È stato quindi possibile integrare il gruppo delle componenti automatiche al livello della platina a tre quarti, il che significa che il DUW 3001 ha uno spessore ridotto che corrisponde alle dimensioni di un classico calibro a carica manuale. A questo fine è stato necessario dimezzare le tolleranze di fabbricazione e si è provvisto a compensare la maggiore snellezza della molla motrice con un grado di efficienza migliore, dichiarato pari al 92%.

DUW 4101: movimenti tedeschi di Nomos Glashütte
DUW 4101: movimenti tedeschi di Nomos Glashütte

Torniamo alla definizione dei calibri: la serie DUW 4000 è caratterizzata dagli ex-calibri su base Alpha (già provvisti di Swing System), la serie 5000 definisce i movimenti automatici con Swing System da lungo consolidati e la serie 3000 comprende la prima generazione dei Neomatik.

Ma sorge una domanda: dove sono le serie 1000 e 2000? Andiamo ad approfondire la questione per un attimo.

I movimenti di alta orologeria di Nomos

Il Nomos Tangente è un modello che si scorge spesso in giro, ma i due modelli di punta di Nomos sono piuttosto rari da vedere. Mi riferisco al Lambda e al Lux: il primo è tondo, con doppio bariletto e riserva di carica allungata, mentre il secondo dispone di un movimento adattato alla cassa tonneau. I movimenti di questi segnatempo si caratterizzano per i castoni avvitati, i tagli raffinati e le incisioni a mano; le casse sono esclusivamente reperibili in metalli pregiati. Ciò dimostra il grado di eccellenza che Nomos è in grado di raggiungere.

Questi movimenti presentati nel 2013 sono rigorosamente di fabbricazione Nomos e risalgono a diversi anni prima del lancio della serie Neomatik. È tuttavia ovvio che il numero di vendite di modelli in questa fascia di prezzo a cinque cifre è relativamente basso e che ci troviamo in un segmento piuttosto difficile.

Nomos Club Datum
Nomos Club Datum

Solo in un’occasione la manifattura ha presentato delle edizioni limitate con cassa in acciaio a dei prezzi decisamente più bassi, che hanno fatto il tutto esaurito in pochissimo tempo. Anche se i modelli Lambda e Lux siano qualitativamente impeccabili, il punto di forza di Nomos in quanto a percezione e cifre di vendita è più che altro nella fascia dei 3.000 € e meno.

Forse conoscevate solo i modelli Nomos più accessibili e non avevate mai sentito parlare di Lambda e Lux. O forse li conoscevate ma non sapevate che già nel 2006 Nomos era in grado di realizzare dei calibri estremamente nobili, tra cui addirittura un movimento con tourbillon. In una collezione di orologi realizzata per la catena gioielliera tedesca Wempe, Nomos ha denominato dei calibri con i nomi Theta e Jota: Theta è riconducibile a Mirko Heyne, mentre lo Yota (quello con tourbillon) è stato sviluppato per mano di Thierry Albert.

Quali saranno i prossimi passi di Nomos?

Ormai il sito ufficiale di Nomos cita solo pochissimi modelli non compresi di Swing System. Inoltre ci chiediamo se la marca continuerà a fabbricare i “vecchi” movimenti automatici parallelamente ai calibri Neomatik, oppure se si deciderà di ricorrere a lungo termine alla più snella architettura Neomatik. Ciò comporterebbe una ristrutturazione o reinvenzione di alcune complicazioni, che implica inoltre diverse questioni riguardo a costi e benefici.

Ma secondo me è ben più interessante chiedersi se mai Nomos avrà intenzione di dare vita ad un cronografo. Sarebbe un passo logico dal punto di vista tecnico, ma è anche in linea con il DNA del marchio? Da un lato la complessità del quadrante non è del tutto compatibile con lo stile minimalista di Nomos, d’altra parte la concorrenza ha dimostrato che un cronografo non debba per forza essere meno ordinato di un orologio con piccoli secondi (guardate per esempio il Louis Erard Monopusher-Chronograph). Ecco quindi il mio desiderio nei confronti di Nomos: fabbricate un movimento cronografo! Un acquirente già lo avreste.


Sull'autore

Tim Breining

Ho cominciato ad interessarmi di orologi più o meno nel 2014, durante i miei studi di ingegneria. Con il tempo, la curiosità iniziale si è trasformata in passione. Dato …

Vai all'autore

Ultimi articoli

watch-collection-header
03/15/2024
Orologi e tecnica
 6 minuti

La Watch Collection di Chrono24 per riunire tutti i vostri orologi

di Pascal Gehrlein
FPJourne-Souveraine-2-1
03/12/2024
Orologi e tecnica
 6 minuti

Tre complicazioni orologiere insolite: tra il funzionale e l’irrazionale

di Tim Breining
Zenith-El-Primero-Chronograph-2-1
11/22/2023
Orologi e tecnica
 5 minuti

Storia ed evoluzione del cronografo

di Aaron Voyles