11/22/2023
 5 minuti

Storia ed evoluzione del cronografo

di Aaron Voyles
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Il settore orologiero è ricco di complicazioni e innovazioni disegnate per mettere in mostra l’abilità dell’orologiaio, affascinare gli appassionati ed elevare l’arte del misurare il tempo. Una di queste ha una storia ricca e complessa, proprio come la funzione che svolge: stiamo parlando del cronografo.

Complicazione notevole ed iconica, il cronografo cronometra con precisione gli eventi e, insieme a pulsometro, tachimetro o telemetro, risolve operazioni matematiche per calcolare la frequenza cardiaca, la velocità media o la distanza media. Il cronografo ha ampiamente dimostrato la sua importanza nel settore orologiero, tuttavia la sua storia completa è emersa solo di recente. Scopriamola insieme!

Dovete ripassare le basi? Non perdetevi il nostro articolo Cos’è un cronografo e come funziona?

La nascita del cronografo

Considerato ancora uno strumento utile dagli appassionati di orologi, il cronografo è nato dalla necessità di misurare il tempo accuratamente e indipendentemente dalla classica lancetta dei secondi. Dotato di pratici pulsanti per avviare, arrestare e resettare tale rilevazione, il cronografo è diventato rapidamente una funzione fondamentale nell’orologeria moderna. Ma non è sempre stato così.

Omega Speedmaster Moonwatch 311.30.40.30.01.001
L’Omega Speedmaster Moonwatch 311.30.40.30.01.001.

Per anni la creazione del cronografo è stata attribuita a Nicolas Mathieu Rieussec, che nel 1821 fu incaricato dal re francese Luigi XVIII di realizzare un dispositivo in grado di cronometrare le corse dei cavalli. La risposta di Rieussec fu la realizzazione di uno strumento che depositava gocce di inchiostro su un quadrante girevole per indicare il tempo trascorso. Questo dispositivo venne chiamato cronografo, un nome che deriva dalle parole greche “chronos” (tempo) e “graphein” (scrivere). Solo fino a dieci anni fa è stato considerato il primo cronografo al mondo, ma non è così.

Spesso nel mondo orologiero le cose non sono come sembrano, infatti la storia di Rieussec non è esaustiva e dietro alle origini del cronografo si cela molto altro. Nel 2013 una scoperta rivoluzionaria ha stravolto la narrativa convenzionale puntando i riflettori su Louis Moinet, che nel 1816 realizzò uno strumento da utilizzare con apparecchiature astronomiche. L’invenzione di Moinet non corrispondeva esattamente al cronografo moderno, tuttavia era un orologio da tasca con tre sottoquadranti e un pulsante in grado di cronometrare il tempo con una sorprendente precisione di 1/60 di secondo.

Longines Full Hunter Chronograph Pocket Watch
Il Longines Full Hunter Chronograph Pocket Watch.

Lo scappamento dell’orologio di Moinet oscillava all’inedita frequenza di 30 Hz, superando ampiamente lo standard di allora di 3–5 Hz. Oltre ad avere creato il cronografo più di cinque anni prima di Rieussec ed esserne quindi il legittimo inventore, Moinet ha anche superato i limiti dell’ingegneria orologiera tanto che il design e il funzionamento del suo esemplare sono simili a quelli di un cronografo moderno.

Conoscete la differenza tra un cronografo e un cronometro?

L’evoluzione del cronografo

Attualmente i cronografi conservano e aumentano la loro importanza, trovando il loro posto in tool watch realizzati appositamente per diversi ambiti. I cronografi sono stati utilizzati per cronometrare con precisione i tempi di attività svolte in vari settori: aviazione, automobilismo, immersioni subacquee, esercito e perfino missioni spaziali. Impiegato per la misurazione della durata delle immersioni, il cronometraggio dei tempi dei giri di corsa, il calcolo del consumo di carburante e perfino la misurazione dell’accensione di 14 secondi per salvare la missione lunare Apollo 13, il cronografo rimane una versatile calcolatrice da polso che conquista chiunque lo indossi.

Hublot Big Bang Cappuccino 341.PC.1007.RX
L’Hublot Big Bang Cappuccino 341.PC.1007.RX.

Come si è evoluto il cronografo da orologio da tasca di Moinet per diventare ciò che è oggi? Questa storia vede l’entrata in scena di un nome famoso: Breitling. Fondata nel 1884, la casa orologiera diventò ben presto nota per i suoi orologi da tasca, che spesso includevano le complicazioni del cronografo. Nel 1893, Breitling aveva già venduto 100.000 cronografi e cronometri.

Guidata da Gaston Breitling, figlio del fondatore Leon, nel 1913 la manifattura lanciò il primo cronografo da polso. Dotato di un solo pulsante indipendente a ore 2, il modello assomigliava molto ai cronografi moderni. Nel 1934 Willy Breitling si spinse oltre aggiungendo un secondo pulsante sulla cassa a ore 4 per resettare la lancetta cronografica e creando così l’iconica complicazione che conosciamo e apprezziamo oggi.

Scoprite di più nel nostro articolo Qual è la top 5 delle marche note per i loro cronografi?

Il cronografo moderno

Naturalmente la storia del cronografo non finisce qui. Animato da movimenti manuali fin dai suoi inizi, il cronografo doveva fare un altro importante passo in avanti: diventare automatico. Ed è a questo punto che le cose si complicarono. A metà degli anni ’60, diverse marche ambivano alla produzione del primo cronografo automatico al mondo.

Rolex Daytona Platinum 116506
Il Rolex Daytona Platinum 116506.

Nonostante oggi sia molto diffuso, il cronografo rimane una complicazione incredibilmente complessa. Rolex ha prodotto il suo primo movimento cronografo solo nel 2000, mentre Patek Philippe ha dovuto aspettare i primi anni del 2000. Possiamo dunque affermare con certezza che non è stato semplice realizzare il primo cronografo automatico al mondo.

Nel 1969, tre concorrenti principali gareggiavano per il titolo di produttore del primo cronografo automatico: Zenith, Seiko e la collaborazione tra Heuer, Breitling, Hamilton e l’esperto di movimenti Dubois Dépraz. Chi vinse? Praticamente tutti e tre, visto che la risposta cambiava in base a chi veniva posta la domanda e al metro di giudizio adottato.

Zenith El Primero Chronograph Ref. 06-0210-400
Lo Zenith El Primero Chronograph ref. 06-0210-400.

Zenith lanciò pubblicamente il primo prototipo funzionante di cronografo automatico chiamato El Primero a gennaio 1969, ma la consegna ai clienti cominciò solo nell’autunno di quell’anno. Seiko, che non si era resa conto della gara in corso poiché non si trovava in Svizzera, immise sul mercato il suo cronografo automatico (la ref. 6139) a marzo 1969 esclusivamente per i clienti giapponesi. Nel 1970 iniziarono le vendite internazionali. Infine, tutte le marche del gruppo Chronomatic presentarono contemporaneamente i propri orologi il 3 marzo 1969 alle ore 17:00 durante una conferenza stampa a Ginevra.

A inizio aprile cominciò la fiera orologiera a Basilea e ogni marca del gruppo aveva 100 esemplari da mostrare al mondo. Nell’estate del 1969 Heuer, Hamilton e Breitling iniziarono la distribuzione ai clienti internazionali. E allora, quale produttore si aggiudicò il primo posto? Lascio a voi la risposta.

Tag Heuer Carrera Monaco Grand Prix Limited Edition of 4000
Il Tag Heuer Carrera Monaco Grand Prix Limited Edition of 4000.

Fin dalla gara del 1969, il cronografo è rimasto pressoché invariato. La sua funzione di base è per lo più la stessa, eccetto per l’introduzione di complicazioni come il flyback, la misurazione dei giri e il rattrapante, che hanno lo stesso grado di complessità del tourbillon. Questo però non sminuisce il suo ruolo nell’orologeria: in fin dei conti il cronografo è una delle complicazioni più vicine all’essenza dell’orologeria stessa, ossia la misurazione del tempo.


Sull'autore

Aaron Voyles

Amo tutto dell'orologeria: dal carattere artistico dei design alla tecnica dei movimenti, nonché la storia dei vari segnatempo.

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