11/30/2016
 2 minuti

I cronometri: quanto conta la precisione in un orologio meccanico?

di Christopher Beccan
Omega Speedmaster 57 con cronografo Co-Axial, Foto: Bexsonn
Omega Speedmaster 57 con cronografo Co-Axial, Foto: Bexsonn

Il detto dice che il tempo non aspetta nessuno, ma esiste un’eccezione. Gli orologi meccanici sono stati a lungo un accessorio da uomo molto ambito, fino al punto di diventare un oggetto da collezione amato da molti. Per coloro che non lo comprendono o che riescono a malapena a immedesimarsi: consideratela una strana ossessione. Perché? Per loro gli orologi meccanici non sono accessibili come quelli al quarzo. Opinione comprensibile ma non necessariamente vera. Tuttavia esiste un altro fattore molto interessante sul perché alcuni vedono gli orologi meccanici come un prodotto non proprio straordinario e per di più troppo costoso: non sono poi così precisi come ci si aspetta.

Sin dalle origini dei segnatempo, ogni mastro orologiaio ha seguito un lungo cammino alla ricerca della perfezione e dell’obiettivo ultimo: la precisione estrema. Ma mentre questi professionisti del tempo fanno sì che la precisione degli orologi si avvicini il più possibile alla perfezione ricorrendo all’utilizzo di un Witschi (strumento che misura l’accuratezza dei movimenti meccanici), si verificano comunque imprecisioni giornaliere. Poi esistono segnatempo meccanici che vantano movimenti “ufficialmente certificati dal COSC“, ovvero dal Contrôle Officiel Suisse des Chronomètres. Ma cosa significa esattamente? Il COSC è un’organizzazione non-profit fondata per testare l’accuratezza dei calibri e prevede determinate regole da osservare quando si producono o si assemblano movimenti meccanici in Svizzera.

E c’è da dire che anche alcuni movimenti prodotti dai tedeschi, dai giapponesi e dagli svizzeri stessi addirittura vanno oltre i requisiti del COSC.

Ogni movimento senza cassa di qualsiasi marca viene esaminato individualmente per un periodo di quindici giorni, in cinque posizioni differenti e a tre diverse temperature. Durante questo test non è ammessa alcuna deviazione oltre -4 o +6 secondi al giorno. Anche se ad alcuni questo livello di precisione non sembra abbastanza alto, bisogna tenere a mente che un giorno ha ben 86.400 secondi!

L’imprecisione è talmente irrisoria che si potrebbe paragonare a un viaggio in barca da Londra a New York dove ci si allontana dalla linea diretta di soli pochi centimetri. I mastri orologiai hanno cercato di azzerare le imprecisioni con invenzioni pionieristiche, come il movimento tourbillon e più di recente il movimento Co-axial. Tuttavia tale problema continua a persistere.

Allora la soluzione migliore sarebbe acquistare un segnatempo al quarzo? Non proprio, perché anche questi orologi possono essere dei cronometri certificati ufficialmente con regolamenti ancora più severi degli orologi meccanici. La vera domanda da porsi è: quanto è realmente importante indossare un “cronometro ufficialmente certificato”? Non molto, ma credo che un segnatempo meccanico con tutte le sue viti, i bariletti e gli ingranaggi sia semplicemente qualcosa di maestoso. Inoltre è sicuramente più affascinante utilizzare una tale opera d’arte orologiera per leggere l’ora che un iPhone. E non dimentichiamoci che non ha bisogno di un cambio di batteria o di essere ricaricato con un cavo.

Cronografo Chronoswiss Opus

Cronografo Chronoswiss Opus, Foto: Auctionata


Sull'autore

Christopher Beccan

Christopher Beccan è il fondatore della rivista online "Bexsonn" dove scrive regolarmente articoli sulle sue due passioni: orologi eccezionali e whisky. È possibile …

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