L’Omega Speedmaster è da sempre un ambitissimo modello per gli appassionati. Per via di alcune vendite record presso le case d’asta e a seguito dell’incredibile lancio del MoonSwatch il suo nome è più che mai sulla bocca di tutti.
Per alcuni è il primo orologio meccanico “bello da vedere” e per altri è l’unico orologio che vale la pena possedere. Andiamo a vedere quali sono i punti chiave da tenere a mente prima di procedere all’acquisto di un Omega Speedmaster. Verso la fine, vi aspetta un argomento spesso dibattuto.
1) Le dimensioni dell’Omega Speedmaster
Anzitutto, parliamo di grandezza. Se avete già fatto conoscenza con diversi segnatempo da polso, allora saprete benissimo come le dimensioni ufficiali non sempre corrispondano alla sensazione quando vengono indossati. Inoltre, c’è da dire che diversi articoli online citano l’Omega Speedmaster come un segnatempo ingannevole.
Sulla carta, uno Speedmaster Professional misura normalmente 42 mm di diametro, 47 mm da ansa a ansa e 13 mm di spessore. Sebbene sembri una grandezza sostanziosa, il prodotto finale risulta più compatto. Questo è dovuto, in primo luogo, al diametro di 42 mm che comprende le protezioni della corona ed alla larghezza della lunetta di circa 40 mm; ciò significa che al polso lo Speedmaster corrisponde più che altro ad un orologio di 40 mm. In secondo luogo, lo spessore di 13 mm include il vetro bombato e il fondello. Quando si indossa l’orologio, questi elementi sembrano in gran parte scomparire, lasciando come elemento principale la cassa centrale piuttosto sottile.
2) La questione del “vero” Omega Speedmaster
Il prossimo aspetto ha a che vedere con l’autenticità. Da modello tradizionale con una ricca storia è normale che il mercato sia pieno di Omega Speedmaster di qualsivoglia tipo. Tra questi, l’Omega Speedmaster Professional, versioni automatiche come lo Speedmaster Reduced, versioni con fasi lunari, modelli con calendario, Speedmaster olimpici, Speedmaster da anniversario, varianti bizzarre anni ’70 e via dicendo. Come per molti orologi dal catalogo variegato, bisogna anche qui essere consapevoli di alcune gerarchie.
Un mio ex collega (molto sicuro nelle sue opinioni) mi ha detto una volta: “Uno Speedmaster automatico NON è uno Speedmaster!” Anche se non sono d’accordo, consiglierei di avviare una collezione Omega Speedmaster con una variante dello Speedmaster Professional classica e a carica manuale. Per via delle innumerevoli varianti sul mercato, potreste partire dal centro del catalogo e via via procedere in entrambe le direzioni: modelli prodotti prima e dopo il primo da voi scelto. Inoltre, troverete sempre chi è disposto ad acquistare uno Speedmaster usato, motivo per cui rivenderne uno più tardi non sarà difficile.
3) Sostanza luminescente
Un breve cenno storico sulla sostanza che si illumina al buio: intorno al 1997, Omega è passata dal trizo al LumiNova come massa luminescente dello Speedmaster. Anche Rolex ha fatto una mossa simile in un periodo analogo, motivo importante da tenere a mente per due motivi in qualche modo contrastanti. Se preferite una buona visibilità in condizioni di luce scarsa, allora andate sullo Speedy realizzato dopo il 1997. Se invece amate il calore e il carattere del trizio di una volta, allora optate per un modello fabbricato prima di quella data.
4) L’Omega Speedmaster e la revisione
Parliamo di manutenzione. Gli orologi sono macchine e come tali hanno bisogno di una messa a punto di tanto in tanto. Robert Jan-Broer, fondatore e caporedattore di Fratello Magazine (Mr. Speedy Tuesday e il più grande esperto di Omega Speedmaster online) raccomanda di farli revisionare in media una volta ogni sette anni. Se uno Speedmaster è il vostro compagno giornaliero che accumula un sostanzioso chilometraggio, sarebbe saggio farlo controllare un po’ più spesso. Se invece si tratta di un modello di tanti della vostra collezione, potete anche saltare qualche appuntamento dall’orologiaio.
5) Parti e pezzi originali
L’Omega Speedmaster è in produzione da oltre 60 anni, con innumerevoli referenze che si sono succedute nel tempo. Molti elementi cambiano da referenza a referenza, tra cui movimenti, forme delle lancette, stili della lunetta, protezioni della corona (o la loro mancanza), tipi di materiale luminescente, stili del fondello, vetri cristallo, loghi, ecc. Si tratta di differenze dettagliate, ma poiché il collezionismo di orologi si basa proprio sui dettagli, è utile sapere quale combinazione si presta di più. Aspetto forse ancora più importante: è utile sapere che l’orologio che si sta acquistando ha le componenti originali, soprattutto se si tratta di un modello vintage.
6) L’impermeabilità dell’Omega Speedmaster
Anche se si tratta del punto più controverso dell’articolo, tecnicamente direi che è possibile indossare l’Omega Speedmaster mentre si nuota. Se seguite i meme su Instagram, vi sarà di certo capitato vederne un paio (o centinaia) dedicati alla mancanza di impermeabilità dello Speedmaster. Molti affermano che l’orologio che sbarcò sulla Luna non riesca a tenere testa a un semplice tuffo in acqua. Questo in parte è vero, e sconsiglierei sempre di andare in acqua con uno Speedmaster vintage con 30 m (3 bar) di impermeabilità e/o non sottoposto ad alcun test di resistenza all’acqua da almeno due anni. Tuttavia, gli Speedmaster moderni hanno una resistenza di 50 metri (5 bar), ovvero più che sufficiente per una breve rinfrescata in piscina. Basta non premere i pulsanti o la corona mentre l’orologio si trova sott’acqua, altrimenti lo Speedmaster potrebbe trasformarsi in un Seamaster.
Questa la breve panoramica dei punti più importanti da considerare prima di passare all’acquisto di un Omega Speedmaster. L’orologio che sognate da tempo vi aspetta. Buona fortuna!
